L'esame citologico è volto alla definizione della natura delle cellule prelevate a scopo di diagnosi e cura.
Il materiale prelevato che viene sottoposto ad esame citologico è costituito da cellule esfoliate agoaspirate oppure asportate per abrasione da tessuti eseguiti di organi o cavità.
Gli esami citologici possono esere eseguiti su:
cellule da liquido biologico
ossia cellule esfoliate in qualsiasi liquido libero in cavità (es. versamenti pleurici, peritoneali, urine etc) o in liquidi di accumolo in cavità neoformate (es. cisti etc)
cellule ottenute da agoaspirato
ossia prelevate con agosottile sotto aspirazione da organo o tessuto
cellule da spazzolato o brusching
raccolte con manovre di delicata abrasione utilizzando il citobrush (spazzolato da vie respiratorie oppure da cervico vaginale);
cellule da liquido di lavaggio raccolte da esfoliazione prodotta con lavaggio di cavità performante o neoformate.
La qualità dei risultati della citologia dipende soprattutto dalla qualità del campione inviato.
Per la preparazione e l'invio dei campioni citologici in laboratorio è importante che sul vetrino o sulla fiala della citologia sia riportato
il nome e cognome del paziente e la compilazione del modello di richiesta esame compilato in tutte le sue parti.
Da tempo ormai sin dalla sua introduzione (inizi anni 40 ad oggi) il PAP TEST si è dimostrato un test di screening molto efficace per la prevenzione del carcinoma cervicale. Grazie alla sua efficacia, ogni giorno vengono scoperte moltissime lesioni displastiche che se non trattate in gran parte si trasformerebbero in neoplasie invasive.
Il campione prelevato dal ginecologo anziche essere scrisciato su vetrino come avviene normalmente, viene immerso in una fiala contenente una soluzione che conserva nel tempo le cellule. Questo sistema ci dà la possibilità che tutte le cellule prelevate entrino dentro la fiala e non rimangano sulla spatola utilizzata per il prelievo citologico. Il modo diverso di allestimento del vetrino ci permette di ottenere un campione qualitativamente standardizzato ed omoggeneo rispetto al metodo tradizionale. La citologia in fase liquida si è rilevata efficace nella prevenzione del carcinoma della cervice uterina. Parliamo del virus dell'HPV che è il maggior responsabile del carcinoma e rappresenta il secondo tumore per frequenza nelle donne a livello mondile, ma è curabile al 99% se diagnosticato nelle prime fasi dello sviluppo. Preferire il PAP TEST in fase liquida significa anche approfondire in caso di anolie cellulari con il test DNA PAP hc2; utilizzando lo stesso liquido prelevato nel pap test è possibile identificare la presenza del virus prima che causino le alterazioni cellulari. Il pap test ed il DNA praticati in associazione garantiscono una maggiore sicurezza nella prevenzione contro i tumori del collo dell'utero.
Direttore Sanitario
Dott. Antonio Pasciuto
Specialista in Anatomia Patologica
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